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Viaggio in Europa: on the road verso nord – parte 2

Curiosi di scoprire come è finito il mio avventuroso viaggio on the road verso il nord Europa? Ecco la seconda parte del racconto!

Dove eravamo rimasti? Alla mia ripartenza verso Capo Nord la vera meta di questo lungo viaggio in Europa on the road che mi avrebbe permesso di arrivare al punto più a nord del Continente.

Il giorno successivo, tra raffiche di vento e pioggia gelida, ero a Capo Nord; sempre bello da raggiungere, ma non emozionante come aver sfidato la natura in inverno.

Ho dormito in uno dei costosissimi lodge sotto la salita, congelandomi ogni volta che uscivo per farmi una doccia o cucinare, e poi mi sono messo sotto le coperte, con il riscaldamento acceso.

Beh… il riscaldamento ERA acceso, ma spegnendo la luce, si spegne anche lui, quindi o dormi al freddo, o dormi con la luce accesa.

Avventura in Finlandia

Dopo ormai 17 giorni di viaggio, sono sconfinato in Finlandia, e ho trovato, inaspettatamente, 20 gradi e cielo finalmente limpido. 

Girando per la Finlandia ho capito come mai per l’inverno si preferisce questo paese alla Norvegia: in Finlandia le strade sono tutte dritte e, spesso, anche a 2 corsie mentre in Norvegia, se sbagli, sei nel fiordo.

Certo che, vedere l’aurora boreale a Capo Nord ha tutto un altro sapore!

Bene, nel mezzo della Finlandia i Gbyte del mio telefono si sono esauriti, e io non sapevo più dove andare. Per fortuna proseguendo ho trovato una cittadina, in cui al supermercato vendevano delle SIM prepagate, così ho potuto proseguire il viaggio.

La Finlandia l’ho percorsa piuttosto velocemente, l’ho trovata noiosa, e poco attraente, perlomeno in estate, però ho scoperto due cose:

  1. nel nord non sono poi così avanti (carta di credito questa sconosciuta, inglese peggio che andar di notte);

  2. che i finlandesi non sono così freddi come li si descrive: ho incontrato un motociclista diretto a Capo Nord, che al distributore di carburante mi ha offerto il caffè e a momenti mi abbracciava perché sono italiano! (La pompa di benzina era tutta un programma: per far arrivare la benzina bisognava pomparla a mano!).

Lasciato questo distributore fuori dal tempo, mi sono ritrovato in una strada sterrata lunga 50 km, immersa nella foresta, sicuramente popolata anche da orsi (ho tanto sperato di non bucare le gomme)!

Arrivato a Helsinki, ho sostato giusto il tempo di visitare la città e poi ho preso il traghetto per giungere a Tallinn, dove mi sono fermato due giorni.

Visita a Tallinn, la perla del Baltico

A Tallinn c’è uno stupendo centro storico, e quella sera una festa molto simile alle nostre sagre; inutile dire che mi ci sono fiondato: lo street food mi piace tantissimo! E la Birra? Fanno una birra al miele che è da paura.

Certo che dopo 3 medie la foto del tramonto l’ho dovuta rifare diverse volte. Sembrava sempre storta!

Lasciata Tallinn ho saltato Riga, che avevo già visitato, e mi sono diretto verso Kaunas, una cittadina al confine con la Polonia, meta poco turistica pur essendo molto carina.

Gli abitanti di Kaunas sono molto gentili con gli stranieri, mentre quelli di Tallinn molto meno simpatici, e in Lituania il costo della vita è decisamente inferiore!

Alla scoperta della Polonia, tra città storiche e gastronomia locale

Kaunas è molto vicina alla Polonia, e proprio in questo Paese mi sono diretto, inizialmente pensando di visitare giusto Varsavia e Cracovia (che mi erano state consigliate) ma finendo poi per fare tutto il giro della Polonia.

Facendo rotta per Danzica, un centinaio di km prima si trova Malbork, una splendida cittadina medievale, con un bellissimo castello che si specchia nel fiume; quello che si vede oggi è il castello ricostruito dopo la seconda guerra mondiale, riportato allo splendore di un tempo.

Un po’ tutti i monumenti, i centri storici e le case della Polonia hanno una storia comune: rasi al suolo durante la seconda guerra mondiale, sono stati poi ricostruiti tali e quali, e mantengono un fascino inalterato, come se la storia non fosse riuscita a ferire questo Paese.

Danzica è una bellissima cittadina, spesso paragonata a Venezia, che – pur essendo affascinante – della nostra città sulla laguna non ha nulla a che fare!

Qui ho scoperto esserci un deserto sabbioso, che sono andato a vedere chiaramente! Più che un deserto sono dune di sabbia altissime, che si spostano verso l’entroterra alcuni metri all’anno. La sabbia è quella del vicino mar Baltico.

Il viaggio in Polonia è proseguito per le città di Torun e nella capitale Varsavia, molto bella, in cui avevo prenotato in un quartiere un po’ poco sicuro (secondo il custode del parcheggio). Alla fine ci siamo accordati per un pagamento di 4 euro, per farmi lasciare la macchina 2 notti.

Da Varsavia mi sono poi messo in viaggio verso Cracovia, la città dei re, che in effetti è veramente un gioiellino!

Alla sera nel centro storico ci sono tantissime bancarelle, in cui puoi comprare qualsiasi cosa: dolci, bibite, birra a fiumi e dove puoi cenare, sedendoti nei tavoli in comune nella piazza. E quando dico in comune, intendo in comune, nel senso che se ti vedono da solo ti chiedono sicuramente di sedersi con te!

Vicino a Cracovia si può anche visitare l’antica miniera di sale, al cui interno si trova la cattedrale scolpita interamente nel salgemma e dove sono riprodotti alcuni dipinti famosi, come il cenacolo di Leonardo, tutti scolpiti nel sale. Veramente stupenda!

Lasciata la città dei re, mi sono diretto verso l’ultima città polacca: Breslavia.

Cosa vedere a Breslavia

Qui ho iniziato il giro della cittadina, solo dopo aver trovato l’ostello in un quartiere davvero molto discutibile, che ho ribattezzato la “Braslavia Male”.

I murales, all’interno dell’androne del palazzo, erano fatti con i pennarelli indelebili e la porta di fianco alla mia era sfondata.

A Breslavia si trova il diorama più grande d’Europa, ovvero un dipinto, davanti al quale sono posti oggetti che richiamano i disegni del grande quadro.

Qui è rappresentata un po’ tutta la storia del popolo polacco, molto spesso in guerra per liberare e riunire il proprio territorio. Si, perché per russi e tedeschi, era proprio un vizio quello di spartirsi la Polonia, dato che prima del 1939, era già avvenuto 3 volte, sempre riconquistata e riunita dai polacchi, un popolo d’acciaio.

Curiosa è la storia dei piccoli nanetti che si trovano in tutta la città, nei luoghi più inaspettati: durante il regime comunista, l’artista polacco Tomasz Moszek, iniziò a dipingere degli gnomi sui muri della città, con l’intento di sbeffeggiare il regime.

Dopo la caduta del comunismo, e l’indipendenza polacca dall’URSS, questi gnomi diventarono di metallo e si possono trovare ovunque. Sono più di 400 e ancora oggi di nuovi vengono posti in nuove parti di Breslavia!

In quest’ultima cittadina polacca, in centro, fanno uno stinco di maiale che è la fine del mondo, che accompagnato da una birra – rigorosamente locale – ti porta in paradiso!

Lascio, a malincuore, la Polonia, un po’ perché la fine del viaggio si avvicinava, un po’ perché mi sono trovato bene. Il mio viaggio in Europa “di rientro” continua verso Praga, la capitale della Repubblica ceca, dove mi sarei fermato 4 giorni.

Una visita a Praga e il rientro in Italia

Ero in quarta superiore, quando con la scuola sarei dovuto partire per Praga, ma mi era venuto un febbrone a 40, così avevo dovuto rinunciare. Quale occasione migliore di questo viaggio in Europa, per passarci e chiudere così questa mancanza?

Praga mi ha affascinato tantissimo: il castello in cima alla collina, da cui si vede tutta la città, la cattedrale gotica, che ha poco da invidiare a Notre Dame, pur essendo più piccola.

E poi il vicolo d’oro, i quartieri storici bellissimi Stare Mesto e il quartiere Mala Strana, il ponte Carlo e la casa danzante.

La sera nel centro di Praga ci sono tantissimi locali in cui mangiare e soprattutto bere!

Qui credo di aver mangiato uno degli hamburger più buoni della storia, con dentro una salsa fatta da loro, e bevuto la Pils, di Praga.
Dopo cena poi si può andare in uno dei locali sotterranei del centro, dove saranno felicissimi di farvi sbronzare a prezzi modici!

Lascio la Repubblica Ceca, e mi fermo in Germania, solo perché il giorno dopo volevo andare a visitare uno stato piccolissimo: il Liechtenstein.

Il mattino dopo ero nel piccolo stato, che in pratica sembra un po’ un minuscolo cantone svizzero, visto che con loro condivide lingua, moneta e piatti tipici.

La piazza principale della cittadina è molto bella, e da lì, salendo per l’unica strada, si arriva al bellissimo castello, che non si può visitare perché è dimora dei regnanti, ma da fuori sembra davvero spettacolare!

Riparto, a questo punto puntando il navigatore verso casa, quando incontro un piccolo castello sulla cima di una collina, sempre in Liechtenstein; mi fermo, salgo la collina a piedi, arrivo alle porte del castello

Chiedo se si può visitare: mi dicono che c’è un matrimonio, quindi oggi è inaccessibile, ma tra 3 ore posso avere una fetta di torta se voglio… mi è rimasto il dubbio di quanto fosse buona. Riprendo la mia strada, entro sera volevo essere a casa.

Si conclude la mia avventura in Europa... e sono già pronto per un nuovo viaggio!

È stato un bellissimo viaggio, che attendevo da tanto tempo e per il quale non sono mai riuscito a trovare compagni di viaggio ma che mi ha permesso di conoscere persone in giro che come me viaggiano in solitaria o anche in gruppo, e di visitare luoghi stupendi!

Rifarei un’esperienza così? Mentre scrivo sono in giro per l’America latina, con un biglietto di sola andata: ho già percorso i deserti di Cile e Bolivia, le 2 capitali della Bolivia – Sucre e La Paz – e mi appresto a passare il confine con il Perù!

Amo viaggiare, credo che sia la cosa che ti arricchisce di più, trovi persone fantastiche in giro per il mondo e luoghi che ti tolgono il fiato!

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